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al testo di Fiammetta Lucattini
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Tu, donna
hai imparato da sempre ad aspettare una lettera una telefonata una rosa oppure un nulla che nutra, come denso latte, il desiderio di desiderare. Sono brave le donne ad aspettare tormentando una ciocca di capelli strapazzati dal vento, o mordendosi a sangue le esangui dita, o passeggiando nervosamente mentre fingono di controllare l'ora su un orologio sempre in ritardo. Attendono come attesero le madri invano con un falso stirato sorriso sulle labbra tinte di viola. Sono stanche le donne di aspettare ma non osano violare il tempo dell'attesa perchè sulle sue ali volano da quando Eva accolse Adamo con una mela avvelenata da giorni di solitudine. Sono stolte le donne ad aspettare le ore della notte per sprofondare in un torbido sonno. E' ora che si alzino dalla scrostata panchina dei loro minuti e prendano una strada che le immerga nell'alba e, poi, nel sole. |
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